04/01/2017 - Comunicato della Camera Penale di Milano


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Comunicato della Camera Penale di Milano sulla riapertura del Centro di identificazione ed espulsione presente sul territorio milanese

SULLA RIAPERTURA DEL CIE DI MILANO

La Camera Penale di Milano aveva già espresso la propria posizione contraria alla riapertura del Centro di identificazione ed espulsione presente sul territorio milanese. I CIE hanno dimostrato, in passato, non soltanto la propria natura di luoghi di detenzione senza controllo, ma anche la loro assoluta inutilità rispetto alla finalità per la quale erano stati previsti. La possibilità di identificare le persone di fatto recluse e soprattutto quella di procedere al loro rimpatrio si è, infatti, scontrata con la mancanza di accordi bilaterali e con i costi troppo elevati dei rimpatri, trasformando, di fatto, i centri in luoghi di privazione della libertà senza giustificazione effettiva. Le modifiche normative volte ad anticipare l’identificazione degli stranieri senza titolo di soggiorno già in fase di espiazione di pena e quelle volte finalmente a ridurre al minimo la permanenza nei centri, che prima della L. n. 163 del 2014 era procrastinabile addirittura fino a 18 mesi, andavano nella giusta direzione. Il passo indietro ventilato dal Ministro dell’Interno sull’onda emotiva degli ultimi tragici avvenimenti è preoccupante. I CIE devono essere chiusi; su di essi, così come sui c.d. hotspot, deve essere mantenuta una attenta vigilanza, affinché non siano luoghi di violazione dei diritti umani. La legge Bossi Fini già prevede casi di espulsione con accompagnamento immediato alla frontiera; è semmai sulle procedure per l’ottenimento del titolo di soggiorno che si deve intervenire, rendendole più accessibili per chi non costituisca un pericolo effettivo per la società.

Crediamo che il principio della inviolabilità della libertà personale debba valere sempre, a maggior ragione nei confronti di chi si trovi nella situazione di estrema debolezza come gli stranieri irregolari.

Milano, 4 gennaio 2017

Il Consiglio direttivo della Camera Penale di Milano