24/02/2018 - COMUNICATO DELLA CAMERA PENALE DI MILANO


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LE FALSE PROMESSE. LA CAMPAGNA ELETTORALE AFFOSSA LA RIFORMA DELL'ORDINAMENTO PENITENZIARIO

Ieri si è spenta l'ultima speranza di approvazione della riforma penitenziaria.

Il Consiglio dei Ministri non ha nemmeno messo all'ordine del giorno la discussione finale sul decreto. E questo nonostante le precise rassicurazioni che, solo pochi giorni fa, erano giunte dallo stesso governo in persona del Presidente del Consiglio e del Guardasigilli. "La riforma passerà e ci impegniamo a farlo prima del 4 marzo". Un impegno smentito dai fatti. Ieri il Consiglio dei Ministri si è limitato all'esame di uno schema preliminare relativo a tre decreti attuativi di altre parti della delega contenuta nella riforma Orlando: lavoro e volontariato dei detenuti, esecuzione della pena nei confronti dei minorenni e giustizia riparativa.
Il corpo centrale della riforma dell'ordinamento penitenziario, quello che amplia l'accesso alle misure alternative con la revisione delle preclusioni e la semplificazione dei procedimenti, ė stato accantonato. Rimesso nel cassetto per meri calcoli elettorali. La real politik ha prevalso.
Il governo, come dichiarato dal Presidente del Consiglio, sì è impegnato ad affrontare la riforma subito dopo la tornata elettorale.
Ma sarà mai in grado un governo in prorogatio, senza più una maggioranza che lo sostenga e con un nuovo corpo parlamentare, di portare avanti tale riforma?
Riforma che, peraltro, subirà dei cambiamenti che potrebbero snaturarla. Nella conferenza stampa il Presidente del Consiglio ha, infatti, aperto le porte ad una rivalutazione dell’articolato in considerazione delle indicazioni e osservazioni delle commissioni parlamentari. Osservazioni, come sappiamo, incentrate sull'ampliamento della categoria dei reati preclusivi all'accesso alle misure alternative al carcere.

Milano 23 febbraio 2018

Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Milano